giovedì 19 marzo 2009

Sentite quanto è carina! Parola dei Viaggi di Repubblica

Ho appena visto su Facebook un link interessante pubblicato da una mia carissima amica e concittadina.
Il link rimanda ad un articolo de 'I Viaggi di Repubblica' online datato 11 marzo.
Parla di Dozza, la stupenda cittadina a due passi dalla quale vivo (in realtà vivo proprio in comune di Dozza, nella frazione di Toscanella).
Mi è capitato spesso di leggere articoli su questo piccolo borgo, ma pochi di loro hanno veramente un anima (io da parte mia ho dedicato un post a Dozza qualche mese fa che trovate qui).
Ecco, questo articolo un anima ce l'ha e non vi nascondo che, nel leggerlo, quasi mi sono commossa, tante sono le emozioni che mi ha trasmesso e le immagini che mi ha portato alla mente, immagini di passeggiate domenicali, di gite con gli amici, di feste di paese...
Per questo ve lo segnalo, sperando che anche a voi susciti qualche emozione e perché no, la voglia di venire a scoprire il mio piccolo gioiello!


martedì 17 marzo 2009

Di tutto un po'...

Ho fatto una capatina per ricordare a tutti che oggi è San Patrizio, il santo partono d'Irlanda.
E' una festa che ovviamente non appartiene alla nostra tradizione, ma, vista la gioia e l'allegria con cui gli irlandesi festeggiano il loro patrono, e dato che ho sempre trovato la storia e le tradizioni irlandesi mooolto affascinanti, colgo l'occasione per augurare a tutti gli amanti dell'isola di smeraldo un
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HAPPY SAINT PATRICK'S DAY!

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Passando di qua poi, ho visto l'invito di Anna Righeblu ad un simpatico meme "le 5 cose di cui non potrei fare a meno", quindi colgo l'occasione per parteciparvi!

Dunque dunque, vediamo un po' quali sono le “5 cose di cui non potrei fare a meno”...

- Internet: perché ormai sarei persa senza web!!! Per organizzare i miei viaggi, per i miei blog, per i miei amici, per lo svago...
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- L'agenda: non perché sia una donna mooooooolto impegnata, ma solo perché sono una smemorata c-r-o-n-i-c-a!!!
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- I viaggi: che mi permettono di scoprire mondi nuovi, di vivere nuove esperienze, di evadere dalla quotidianità...
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- Il mio anello di fidanzamento: perché ogni volta che lo guardo vedo riflesso il mio amore (e poi perché sono un po' vanitosa...).
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- Un bicchiere d'acqua sul comodino: assolutamente indispensabile. Non si sa mai...
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Volià! Intanto invito Vale e Pinky a partecipare al meme, se poi qualcun altro vuole partecipare, ben venga!!!

martedì 10 marzo 2009

Primavera a Praga

Con l'arrivo della primavera è inevitabile iniziare a pensare ai viaggi; quelli estivi, che bisogna cominciare a prenotare, e quelli 'toccata e fuga' che ci si può concedere nei weekend e nei 'ponti di primavera' (1° maggio e 2 giugno quest'anno).
C'è un luogo particolarmente adatto ai ponti primaverili in cui da anni voglio portare (senza esservi mai riuscita) Daniele: PRAGA.
Andai a Praga in gita di 5a superiore (tipicoooo!), e, come spesso accade per le mete visitate in gita scolastica, assieme allo splendido ricordo dell'esperienza, conservo anche la voglia di scoprirla un po' più a fondo.
Era la fine di marzo del 2001, periodo in cui a Praga, situata nel cuore dell'Europa continentale, le temperature sono ancora estremamente rigide. Durante il soggiorno ci è capitato, infatti, di essere sorpresi da brevi nevicate, che hanno reso ancora più magica l'atmosfera di una delle capitali più suggestive d'Europa.
La capitale ceca offre al visitatore moltissimi spunti di visita e itinerari per tutti i gusti: dalla città vecchia (Staré Město) alla città nuova (Nové Město), dalla commerciale Piazza San Venceslao all'antico quartiere ebraico (Josefov).
Ma uno dei quartieri più belli a mio avviso è Malá Strana, al quale si accede attraversando il famosissimo Ponte Carlo.
Il Ponte Carlo (Karlův most), uno dei 18 che attraversano la Moldava nella capitale, è uno dei simboli della città, grazie al profilo sagomato dalla 30 statue che lo adornano. Il ponte è inoltre costellato da una miriade di artisti di strada, che in tutti i periodi dell'anno lo animano per la gioia dei turisti.

Il Ponte Carlo; sullo sfondo il Castello di Praga

Attraversando il quartiere di Malá Strana, caratterizzato da palazzi barocchi, si accede all'imponente castello di Praga, il Hrad.
Il castello è di per se un vero e proprio gioiello, che racchiude al suo interno molteplici punti di interesse.
Già dall'ingresso per esempio, il turista è catturato dallo spettacolo del cambio della guardia, meno pittoresco di quello di Buckingham Palace ma altrettanto suggestivo.
All'interno del castello, ciò che cattura maggiormente lo sguardo è l'affascinante facciata della cattedrale di San Vito, la più grande chiesa cittadina, dalle elegantissime forme gotiche.

La facciata della Cattedrale di San Vito

Altro punto focale della visita al castello è il Palazzo Reale, che purtroppo non ho avuto modo di visitare.
Ma il luogo più interessante e misterioso del castello è il 'Vicolo degli alchimisti', conosciuto anche col nome di 'Vicolo d'oro'.
La viuzza, caratterizzata dalle piccole case con le facciate colorate, è l'ultimo esempio di architettura medievale del castello. Le casette degli alchimisti si sono trasformate ormai in negozietti di souvenir, ma conservano perfettamente il loro fascino d'altri tempi.

Il Vicolo d'Oro

In particolare, a suscitare la curiosità del turista è la casetta al numero 22, luogo in cui lo scrittore ceco più famoso, Franz Kafka, soggiornò per un paio d'anni.
Proprio dal castello di Praga infatti Kafka prese ispirazione per quella che avrebbe dovuto essere la sua opera più importante, il romanzo, pubblicato postumo e incompiuto, dal titolo 'Il castello'.
Tuttavia, le atmosfere cupe che il romanzo evoca non rendono giustizia al fascino e alla magia che questo castello trasmette al visitatore.
Provare per credere!

lunedì 2 marzo 2009

Westminster Abbey

Che fossi innamorata della Gran Bretagna e di Londra penso che ormai tutti l’avessero capito.
Ebbene, io ci provo a stare con i piedi per terra e a non pensare costantemente ai miei passati viaggi nella capitale e al prossimo tour dell’isola che mi porterà a visitarne le attrazioni principali, ma con questo tempo nebbioso vivacizzato da micro-gocce di pioggia proprio non ce la faccio a togliermi dalla mente quei luoghi tanto amati…
La prima cosa che ho pensato guardando fuori dalla finestra di casa di Daniele dopo aver fatto colazione è stata: “ecco, proprio come quella domenica che per rifugiarci dalla pioggerellina battente ci siamo intrufolati dentro Westminster Abbey beccandoci 40 minuti di messa…”… peccato che lo scenario che mi si presentava davanti stamane era una selva di condomini e decine di auto in fila al semaforo col sottofondo del fischione della ceramica che belava…
Sorvoliamo.
Quindi ho deciso che in questa giornata di riposo dal lavoro avrei dedicato un post a Westminster Abbey, magnifica custode della storia d’Inghiterra.
La grande chiesa capolavoro del gotico inglese fu fatta edificare nel XII secolo da Edoardo il Confessore nel luogo dove, dal VII secolo, esisteva una chiesa anglosassone dedicata a San Pietro.
Nel corso dei secoli molteplici sono stati gli interventi che hanno portato la chiesa ad avere l’aspetto attuale, ultimo dei quali la realizzazione, nel XVIII secolo, della facciata in stile neogotico che tutti possiamo ammirare.

Westminster Abbey

Da quando Guglielmo il Conquistatore nel 1066 vi si fece incoronare sovrano, l’Abbazia di Westminster ha ospitato tutte le incoronazioni di regnanti inglesi tranne due (ultima quella dell’attuale Regina Elisabetta II).
Così come ha ospitato gran parte delle cerimonie funebri degli stessi sovrani e di numerosi membri della famiglia reale, alcuni dei quali sepolti tra le mura della chiesa (molti ricorderanno le esequie della Principessa Diana, tenutesi proprio a Westminster).
A tal proposito, la cappella che più di tutte ha suscitato il mio interesse e la mia emozione è stata quella della Regina Elisabetta I, quel grandissimo personaggio che ha regalato all’Inghilterra il periodo più florido della sua storia, conosciuto come Golden Age.

Monumento funebre a Elisabetta I

Altro “angolo” speciale dell’Abbazia è quello conosciuto come il Poets’ Corner, dove sono sepolte personalità celebri della storia letteraria del Paese, tra cui Geoffrey Chaucer, Charles Dickens, Rudyard Kipling e molti altri. Non fatevi però ingannare dalla lapide commemorativa del grande bardo William Shakespeare… egli non riposa infatti tra le mura di Westminster ma nella Holy Trinity Church di Stratford-upon-Avon, suo paese natale.
Westminster Abbey ospita invece la tomba del milite ignoto (Tomb of the Unknown Soldier), creata come in gran parte del continente per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale.

Navata centrale dell'Abbazia di Westminster: in primo piano la tomba del milite ignoto

Annessi alla chiesa, di grande interesse sono la Chapter House, ovvero la sala capitolare e il Great Cloister, il chiostro principale dell’abbazia.
La visita all’Abbazia di Westminster, che vi accoglie con le sue eleganti forme gotiche, la luce soffusa e le atmosfere d’altri tempi, diventa una vera e propria esperienza magica se viene completata dalla partecipazione ad una funzione.
È vero, quando è capitato a noi siamo entrati per caso, solo per ripararci dal maltempo, ma non mi sono mai pentita di averlo fatto!
La domenica infatti la chiesa è aperta solo per i credenti che intendono partecipare alla messa. Il cerimoniale è molto rigido: burberi signori in costume accompagnano fedeli e turisti al proprio posto, li fanno accomodare e lì si resta fino alla fine della funzione. I religiosi entrano accompagnati da canti che mi spingerei a definire gregoriani, tutti vestiti con tuniche che sembrano uscite da un film in costume, si accomodano al loro posto e l’officiante con tono solenne dà il via alla messa. L’omelia viene fatta da un pulpito sopraelevato con intarsi in legno e, davvero, alla fine del tutto, ci si rende conto di aver preso parte ad una cerimonia emozionante. Viene anche dato il libretto della messa, cosicché anche coloro che non capiscono perfettamente l’inglese possono seguire passo dopo passo lo svolgersi della funzione.
Ovviamente durante la messa non è possibile passeggiare per le navate e le cappelle della chiesa, quindi la visita e la partecipazione alla funzione devono essere fatte in due momenti differenti.
Però credetemi, l’una completa l’altra!