sabato 30 agosto 2008

Un viaggio lungo un film...

Spesso per viaggiare non è necessario spostarsi poi di molto…
Spesso basta un bel film per essere trasportati con la mente in luoghi affascinanti, conosciuti oppure no.
Non sono un’amante dei ‘filmoni’, quelli presi da esempio nei manuali di storia del cinema; amo film semplici, commedie romantiche per lo più. Quelle che preferisco in assoluto sono quelle britanniche (nonostante il loro humour possa non essere capito da tutti) che hanno come sfondo la magica città di Londra o le dolcissime colline inglesi.
Tra le prime ci sono senza dubbio tre delle pellicole che preferisco in assoluto: ‘Sliding Doors’, ‘Notting Hill’ e ‘Il diario di Bridget Jones’.
A queste aggiungerei ‘Quattro matrimoni e un funerale’, altro film cult per me, che unisce allo scenario urbano qualche excursus sulla campagna inglese, con i suoi pub in stile british e i castelli, nonché sulla Scozia, una meta tanto ambita che non sono ancora riuscita a visitare.


Ma se parliamo di campagna come non citare film come ‘La famiglia omicidi’ o il tragi-comico ‘Funeral Party’? Se poi ci spostiamo nella meravigliosa Cornovaglia troviamo una commedia esilarante come ‘L’erba di Grace’… da non perdere!
Quelle citate sono tutte commedie, parecchio recenti inoltre, ma è chiaro che anche film di altri generi e altre epoche hanno come sfondo l’Inghilterra. Tra gli imperdibili ci sono sicuramente ‘Mary Poppins’ e ‘Pomi d’ottone e manici di scopa’, due ultra-classici della Disney, e un altro film per ragazzi che adoro e non sono mai riuscita a trovare in dvd: ‘Una ragazza, un maggiordomo e una lady’, con una giovanissima e già bravissima Jodie Foster.
Se poi andassimo sui film storici (altra mia passione) o tratti dalla letteratura la lista non finirebbe più! I due ‘Elizabeth’ con la grande Cate Blanchett, ‘Shakespeare in love’, ‘La vera storia di Jack lo Squartatore’, i film tratti dai romanzi della Austen e di Dickens, il bellissimo ‘Neverland’… è chiaro che in tutti questi casi le ambientazioni sono un po’ falsate rispetto alla percezione che ne abbiamo noi moderni ma rendono comunque davvero tanto!
Beh, la lista sulla Gran Bretagna potrebbe non finire mai, anche perché è la mia passione, ma mi piacerebbe citare anche altri film ambientati in luoghi a me cari e che a mio avviso sono davvero imperdibili.
Uno è ‘Sveglaiti Ned’, ambientato nelle campagne irlandesi, un film ricco di scenari mozzafiato che fa letteralmente morire dal ridere!


Anche ‘Braveheart’, il mitico film con Mel Gibson è stato girato in Irlanda nonostante sia ambientato in Scozia.
Se invece ci spostiamo sul continente il primo della lista è sicuramente ‘Il favoloso mondo di Amélie’, un film francese straordinario (cosa ci posso fare se amo anche lo humour francese?!?) che mostra una Parigi (in particolare il quartiere di Montmartre) incantevole.
Per rimanere sulle commedie, un altro film esilarante (ma converrebbe guardarlo in lingua originale per non perdere l’originalità dei giochi di parole) ambientato a Parigi è ‘La cena dei cretini’. L’ho conosciuto grazie ad un corso universitario e non avrei mai creduto che sarebbe stato così carino! Dopotutto l’università può anche essere piacevole…


Un ponte tra Parigi e la caliente Barcellona lo offre un’altra commedia che mi ha lasciato un segno indelebile, ‘L’appartamento spagnolo’. La città catalana ne esce davvero incantevole in tutte le sue sfaccettature!
Tornando a Parigi… chi ama i film un po’ colorati e un po’ americanizzati non può perdere ‘Moulin Rouge’… ovviamente l’ambientazione è quella di fine ottocento resa un po’ più kitsch dall’estro del regista ma la storia d’amore merita (per un’inguaribile romantica come me almeno!) e la Kidman è splendida.
Ora basta… mi sono dilungata anche troppo!
Chiunque abbia letto ha capito perfettamente i miei gusti, quindi se avesse qualcosa da suggerirmi per i miei pomeriggi di relax, ben venga!

P.S. Ci sono anche ‘Cuori ribelli’ per l’Irlanda, il nuovissimo ‘Un amore di testimone’ per la Scozia, il kolossal ‘Il Codice da Vinci’, ambientato tra Parigi, Londra e la Scozia… Potrei continuare per ore… FERMATEMI!!!

martedì 26 agosto 2008

Lago di Garda

Per questo ultimo weekend d’estate abbiamo scelto una bella gita a Gardaland.
Sono anni che volevamo andarci e per una serie di coincidenze abbiamo pensato che era il momento adatto, quindi abbiamo caricato i nostri compagni Fabio e Caterina e venerdì sera siamo partiti!
Volevamo evitare di dover tornare a casa dopo la giornata trascorsa sui giochi del grande parco dei divertimenti, quindi abbiamo deciso di trascorrere un paio di notti là.
Per risparmiare abbiamo prenotato in un agriturismo a un paio di chilometri da Sommacampagna, l’Agriturismo La Fredda (www.lafredda.it).
Abbiamo scelto un bungalow quadruplo che nella realtà si è rivelato ancora più carino e confortevole di quanto avessimo immaginato.
Si tratta di una casetta in legno con due camere matrimoniali (oppure una con letto a castello), bagno ed una spaziosa terrazza con tavolino e sedie tutta ricoperta dalle viti. Vi si accede da un vialetto che attraversa le due file di bungalow (8 in tutto) collegato con il parcheggio e con la struttura principale dove si mangia (e vi si trovano alcune camere doppie).

Lo chalet dell'Agriturismo La Fredda


Dopo il check-in in serata (siamo partiti solo alle 18 passate visto che Daniele è già tornato al lavoro) abbiamo lasciato l’agriturismo per andare a cena nella splendida Sirmione.
Abbiamo già visitato la cittadina quattro anni fa durante una gita di Pasqua sul Lago di Garda ma tornarci è sempre un piacere! Di sera poi ha un fascino tutto particolare… basti pensare che spostandosi di poche decine di metri, da una parte all’altra della penisola su cui sorge, si possono ammirare buona parte della riva lombarda (ad ovest) e veneta (ad est) del lago, illuminate dalle mille luci della sera che si riflettono sull’acqua! Uno spettacolo!
E poi il castello, le piazzette e le decine di gelaterie coloratissime, le palme, il porticciolo, i ristoranti arroccati sulle scoscese stradine laterali… Davvero suggestivo!

Sirmione by night


La mattina successiva siamo andati a Gardaland. Io non ero mai stata e mi è piaciuto davvero moltissimo (ottimo motivo per tornarci l’anno prossimo con le mie care Vale e Carlita). In mattinata dato il tempo incerto non c’erano tantissime persone ma poi il parco si è riempito fino a pullulare di gente!


Il gruppo a Gardaland

La sera siamo rimasti per cenare (molto presto) ma poi, bagnati fradici dopo l’ultimo gioco d’acqua traditore, siamo tornati in agriturismo. Stanche morte io e Caterina ci siamo addormentate subito dopo la doccia mentre gli uomini si sono dedicati un po’ alla psp…
Causa precedenti impegni e la paura di prendere troppo traffico la mattina siamo partiti di buonora per tornare a casa… sull’autostrada del Brennero non si sa mai!
Questo weekend ha proprio chiuso le vacanze, ora mi aspetta un mesetto bello intenso con gli ultimi esami prima della laurea… l’importante è avere qualcuno con cui condividere anche questo tipo di gita… vero Vale?

martedì 19 agosto 2008

Palazzuolo sul Senio

Oggi, essendo a casa da sola, ho accompagnato mio padre che doveva fare una piccola gita per lavoro. Lui è artigiano falegname e da anni ormai ha diversi contatti che lo portano saltuariamente a realizzare lavori più o meno importanti nel borgo di Palazzuolo sul Senio, un bel paesino sull’Appennino Tosco-Emiliano in provincia di Firenze.
È uno di quei luoghi dove sarò passata decine di volte nelle gite domenicali che facevo coi miei genitori quando ero piccola, tuttavia non mi sono mai data il tempo di approfondire la conoscenza della cittadina.

Palazzuolo sul Senio, particolare del centro


Per questo, dopo essere tornata a casa colpita dalla serenità che il luogo mi trasmetteva e dalla piacevolezza dei paesaggi, ho deciso di fare qualche ricerca e ho notato che, oltre ad essere una meta estiva molto ambita per le temperature miti (si trova nel cuore dei boschi a 437 mt slm), il paese ospita manifestazioni estremamente interessanti e due musei degni di nota.
Uno è il Museo Archeologico, che conserva reperti preistorici dell’alta valle del Senio, del Santerno e del Lamone; l’altro il Museo delle Genti di Montagna che raccoglie oggetti e documenti a testimonianza degli usi e costumi delle genti che in passato abitavano la zona.
Tra le manifestazioni che più hanno stimolato il mio interesse ci sono le feste medievali “Medioevo alla corte degli Ubaldini” (3° e 4° weekend di luglio), la Sagra del marrone e dei frutti del sottobosco (tutte le domeniche di ottobre), i Mercatini di Natale (8 dicembre e le prime tre domeniche del mese).
Per le feste medievali è un po’ tardi ma penso proprio che in autunno andrò a fare un giretto a Palazzuolo! Vi saprò poi dire se, come penso, ne valeva la pena!
Nel frattempo chiunque avesse partecipato a qualcuna di queste iniziative può lasciarmi un commentino con il feedback…
Il calendario completo delle iniziative si può facilmente scaricare dal sito www.palazzuoloeventi.com.

sabato 16 agosto 2008

Voglia di Barcellona...

In questo periodo tutto mi parla di Barcellona… Sarà il caldo, sarà la paella che ho mangiato l’altra sera accompagnata da un buon bicchiere di sangria, sarà che mia sorella è appena stata a visitarla… insomma, in questa estate poco vacanziera la nostalgia mi sta assalendo!
Barcellona è una di quelle città così turistiche che, nel febbraio del 2006 quando abbiamo deciso di trascorrervi le ferie, mi sembrava improbabile potesse affascinarmi sul serio.
Inutile dire che non solo mi sono ricreduta ma mi sono anche totalmente, follemente innamorata di lei!
Barcellona è viva, e non è solo uno stereotipo, la sua vitalità la si sente in ogni angolo…
Pensate che nel Museu d’Historia de la Ciutat, il bel museo che narra la storia della città, ci sono delle specie di botti di epoca romana che odorano ancora di vino… Tanto per rendere l’idea!
D’estate la vitalità della città esplode nei ritmi frenetici della Rambla, nella movida notturna di Plaça de Catalunya, nelle spiagge della Barceloneta, nei saldi dei negozi del Paseig de Gracia.
Ma la vita e il movimento della capitale della Catalogna si riflettono anche nelle straordinarie opere moderniste del suo architetto più illustre, Antoni Gaudì, che rendono unico e inimitabile il carattere della città.

A. Gaudì, Casa Batllò, Paseig de Gracia

A Barcellona ho scoperto anche Picasso… sì, sembra strano dopo anni e anni di storia dell’arte alle spalle ma è la verità! Fino alla visita allo stupendo Museu Picasso di Barcellona per me Pablo era solo un pittore ingiustamente famoso che dipingeva facce storte… È stata una visita illuminante che mi ha permesso di capire molto meglio e di apprezzare a fondo l’arte del pittore spagnolo.
E poi il Museo Marittimo e il Mirador de Colon, il Parc de la Ciutadella e l’Arc de Triomf, la zona olimpica e la Font Màgica… Barcellona è una scoperta costante, una delle città più belle che abbia mai visto e una delle poche in cui sento che potrei vivere!

La Font Màgica

Un consiglio… Barcellona è una grande città che tuttavia resta molto a misura d’uomo, specialmente nella zona adiacente al mare. Il modo migliore per trascorrervi un bel pomeriggio è noleggiare una bicicletta e fare un bel giro per le piste ciclabili che corrono lungo il Port Vell e la Barceloneta, possibilmente evitando di travolgere il menù di un ristorante come ha fatto Daniele che si è ferito ad un braccio e a due anni di distanza ne porta ancora i segni!


Daniele in bicicletta

martedì 12 agosto 2008

Normandia

Questa sera mi sto godendo l'aria condizionata nel salotto di Daniele sfogliando la mia rivista preferita, Bell'Europa, alla quale sono abbonata da più di sei anni.

L'articolo centrale è dedicato ad una stupenda città francese, Caen, che ho visitato tre anni fa durante quello che, ad oggi, considero il viaggio più bello della mia vita: il giro della Francia in camper con Daniele e i nostri amici Caterina e Fabio.

Caen è il capoluogo della regione della Bassa Normandia, luogo di notevole interesse storico e ottimo punto di partenza per gli itinerari sulle orme dello Sbarco in Normandia.
I luoghi di maggiore interesse turistico della città sono indubbiamente l'antichissimo castello di Guglielmo il Conquistatore, l'antistante chiesa di Saint Pierre, l'Abbaye aux Hommes con l'annessa chiesa di Saint Etienne nuova e i resti della chiesa di Saint Etienne vecchia, in gran parte distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.


Caen, L'Abbaye aux Hommes


Inoltre la cittadina offre numerosi negozi carini, concentrati nella centralissima Rue Saint Pierre, dove trascorrere ore piacevoli facendo shopping.

Da Caen siamo partiti per visitare le spiagge dello sbarco. Dopo aver oltrepassato la Sword Beach e la Juno Beach abbiamo fatto tappa nel paese di Arromanches-les-Bains che si affaccia sulla Gold Beach. Ad Arromanches tutto parla dello sbarco e nelle acque che circondano il villaggio è possibile ammirare ancora i resti del porto artificiale creato dagli alleati sulla Manica.


Arromanches vista dalla 'Strada del Calvario'



E proprio sulla Manica, nei pressi della famosa Omaha Beach abbiamo goduto di uno straordinario tramonto e dormito cullati dalle onde dell'oceano.

Il mattino dopo abbiamo visitato alcuni dei luoghi più suggestivi legati al secondo conflitto mondiale: il cimitero americano di Colleville-sur-Mer, quello tedesco di La Cambe e il sito storico della Pointe du Hoc.

Il cimitero americano di Colleville


Il nostro tour in Normandia si è concluso nella graziosa cittadina di Bayeux dove si trova quello che a mio avviso è il museo dedicato agli eventi del giugno 1944 più bello di tutti, il Musée Mémorial de la Bataille de Normandie.


La facciata del museo di Bayeux


Quelli dello sbarco sono luoghi davvero incredibili, capaci di suscitare forti emozioni e pensieri profondi, luoghi che difficilmente dimenticheremo... dopotutto si tratta di eventi che hanno cambiato la storia e la vita di tutti noi...





Chi desiderasse avere informazioni più dettagliate sui luoghi visitati può consultare il Diario di Bordo del nostro viaggio in camper pubblicato sul sito www.camperonline.it nella sezione 'Diari di Bordo Estero'. Il Diario è raggiungibile direttamente tramite il link specificato in questo blog.

Di nuovo a casa...


Sono tornata ieri dalla montagna e ancora non mi sembra vero di avere finito le ferie... Oddio, tecnicamente sono ancora in ferie ma diciamo che quelle 'lontano' da casa sono finite.

Ci sono stati giorni di passeggiate più o meno dure (ho ritentato l'approccio al Vajolet ma il tentativo è miseramente fallito) ma il giorno clou della vacanza è stato quello delle "Gite di Claudia", ovvero mercoledì, quando è toccato a me decidere cosa fare nella giornata.

Ho scelto una gita culturale la mattina e un giro panoramico il pomeriggio rispettivamente al Castello di Tures e al Lago di Braies.
Entrambe le mete si trovano in Alto-Adige, la prima a pochi chilometri da Brunico, la seconda nei pressi di Dobbiaco.
Partiamo alle 8:40 da Cencenighe e attraverso i passi Falzarego e Valparola raggiungiamo l’Alta Badia che attraversiamo interamente fino a giungere a Brunico. Dalla cittadina Alto-Atesina prendiamo per la Valle Aurina; mancano ancora una decina di chilometri alla località Campo Tures dove si trova il nostro castello.
Il Castello di Tures si trova in posizione particolarmente suggestiva, su di una rupe che domina il paese sottostante ed è raggiungibile con l’auto.
L’edificio in mattoni di colore grigio fu eretto in origine nel XIII secolo ma venne ampliato nel XVI e restaurato nel XX.



Il Castello di Tures


L’interno è visitabile ed il biglietto d’ingresso comprende la visita guidata (tariffe: € 7,00 adulti, € 6,00 studenti, € 5,00 ragazzi).

Il castello è molto carino e ben curato (nelle non numerose stanze visitabili), la visita interessante e la guida, una giovane ragazza in abiti d’epoca, davvero coinvolgente (soprattutto per i bambini, chiamati a partecipare alla narrazione nella sala delle torture e in quella delle armi).

C’è posto anche per un po’ di mistero nel racconto della storia della nobile Margarete che dopo l’assassinio dell’amato si suicidò gettandosi dalla finestra della sua camera da letto.
Il suo fantasma senza pace vaga ancora per le stanze del castello facendo udire i suoi passi…

In questo periodo il castello ospita anche una mostra dedicata a Leonardo da Vinci. Si possono ammirare riproduzioni dei dipinti più famosi del grande artista ed alcune invenzioni realizzate sui progetti dello stesso Leonardo.

Dopo il pranzo in un ristorante tipico ci dirigiamo verso la seconda meta della giornata, il Lago di Braies, facilmente raggiungibile da Brunico attraverso la SS49 per Dobbiaco-San Candido.

La strada per giungere a Braies è ben indicata e si trova sulla destra prima di arrivare a Dobbiaco.

Quando arriviamo il lago è affollatissimo ma ormai sono passate le 15 e poco a poco la gente inizia ad andare via. I parcheggi sono comunque numerosi (noi scegliamo quello più vicino al lago a pagamento € 3,00) e non è difficile trovare posto.

Il lago è piuttosto grande e situato in una cornice incantevole, con boschi e prati da una parte, la nuda roccia e i ghiaioni dall’altra. Iniziamo la passeggiata che permette di girarvi attorno ma ormai è tardi e parte della comitiva ha optato per una sosta.

Il lago di Braies

Arianna, la cuginetta di Daniele trova il modo di mettere i piedi a bagno e per poco non si tuffa… La temperatura in questa giornata d'agosto non è per niente alpina e l’acqua cristallina è quasi tiepida! Sono molti infatti i turisti che hanno ceduto alla tentazione di un bel bagno in alta quota.

Dopo qualche foto e una sosta ristoratrice partiamo per tornare a casa.
Da Dobbiaco prediamo per Cortina cosicché sulla strada del rientro diamo un’occhiata anche ai viveurs della
Perla delle Dolomiti.

Arriviamo a casa sulle 18:40 dopo dieci ore e circa 240 km di gita… Una gita lunghina ma ne è valsa la pena!

Indubbiamente è più indicata per chi si trova già in vacanza in Alto-Adige ma chi ha voglia di sbizzarrirsi sui tornanti delle strade dolomitiche la troverà una gità particolarmente stimolante!






venerdì 1 agosto 2008

A proposito di montagna...


L'abitudine di scrivere delle mie avventure non è nata certamente con la creazione di questo blog.
Da anni ormai scelgo di ricordare le esperienze che vivo trascrivendole talvolta in veri e propri diari di viaggio, altre in semplici foglietti sparsi oppure tramite le ormai mitiche didascalie sugli album fotografici (che la mia amica Micky apprezza in modo particolare!).
Proprio su un foglietto sparso ho trovato in questi giorni il resoconto di una gita tragi-comica che io e Daniele abbiamo fatto tre anni fa durante una vacanza in montagna.
Il foglio è datato 21/07/05 e si intitola: ESCURSIONE RIFUGIO GARDECCIA + TENTATIVO DI APPROCCIO AL VAJOLET.
Già il titolo è tutto un programma. Di seguito lo riporto interamente senza modifiche onde evitare di perdere il pathos originale!!!


" Oggi siamo andati a fare una passeggiata medio-facile. Arrivati con l'automobile all'inizio della seggiovia di Pera di Fassa abbiamo fatto il biglietto per i tre tronconi (€ 11,00) in modo da raggiungere in scioltezza il Rifugio Ciampedié. Da lì siamo partiti belli freschi per la passeggiata.
Il primo rifugio, Gardeccia (mt. 1.949 slm) è stato raggiunto in breve tempo, senza spreco di energie e con un'enorme soddisfazione più da parte mia che non sono molto 'ferrata' che del mio accompagnatore, l'espertissimo Reinhold... mmmh Daniele.
Lanciata dal successo raggiunto ho ingranato la quarta e sono partita di slancio per il Vajolet (mt. 2.243 slm), una sorta di casupola appollaiata sul crinale di uno sperone roccioso
.



Il rifugio Vajolet


Diciamo che non mi sono fatta spaventare dalle apparenze... anche se dopo i primi 20 metri sono diventata un po' titubante. Ma non ho mollato.
Dopo svariati minuti, assodata l'irraggiungibilità della meta, ho deciso di issare bandiera bianca e, confortata dal mio accompagnatore ho proposto l'innesto della retromarcia.
Il pranzo è stato consumato nel prato del Gardeccia e coronato da una crostata consolatoria (ma non divina) ai frutti di bosco, mandorle e cannella.
Il ritorno è stato dei più duri. Da subito si è verificato un affaticamento inguinale che però sembrava non compromettere la strada verso casa. Purtroppo invece, il crescente dolore pubico di SX ha seriamente messo a repentaglio la mia incolumità fisica e mentale, cosa inaspettata e prontamente sedata da un gelato con panna montata e frutti di bosco al Rifugio Ciampedié.

Claudia felice dopo il gelato


Dopo qualche minuto di relax abbiamo ripreso la seggiovia per il ritorno. A parte qualche stop forzato a causa di alcuni impediti la discesa è stata tranquilla.
Di ritorno al parcheggio abbiamo ripreso la macchina e... via a Cencenighe!
Conclusione: evitare il tratto Gardeccia-Vajolet come prima passeggiata della stagione!"

Ecco qua, il tutto per spiegare perché parole come 'ferrata','ghiaione' e via dicendo (vedi post 'La creazione del blog') non appartengono al mio vocabolario!
Intanto sono le 10:00 di questo venerdì mattina e verosimilmente tra 12 ore sarò nel lettone della casina di Cencenighe!
Finalmente vacanze!