martedì 28 ottobre 2008

Roma, Roma, Roma

Una delle passioni che accomuna me e il mio fidanzato Daniele ( o meglio… è stato lui che me l’ha trasmessa in gran parte) è quella per il tennis.
Questa passione ci ha portato negli anni a viaggiare con lo scopo di andare a vedere tornei di rilevanza internazionale in Italia e all’estero, approfittandone ovviamente per fare anche qualche bel giro culturale.
Proprio il tennis mi ha portato a visitare per la prima volta tre anni fa la magica, grande, bellissima capitale d’Italia… ROMA!
Ormai quello con gli Internazionali d’Italia di Tennis è infatti un appuntamento fisso per noi (dal 2005 ci siamo persi solo quest’anno ma l’anno prossimo è già in previsione un saltino al Foro Italico) così come lo è la visita della splendida città che li ospita.
Un po’ alla volta abbiamo iniziato così a scoprire le meraviglie della città eterna e ce ne siamo davvero innamorati, complice il clima favorevole dei primi di maggio.
La nostra base fissa è un B&B nella zona del Vaticano, posizione strategica per visitare la città, così come per raggiungere il Foro Italico (una volta abbiamo raggiunto i campi via Tevere con il battello partendo da Castel Sant’Angelo… molto più rilassante del traffico stradale della capitale!).
Roma è una città davvero incredibile con una storia pazzesca e una miriade di monumenti, chiese, palazzi, musei di un livello che nessun’altra città al mondo può vantare.
Per questo è molto difficile dire quali cose valgano la pena di essere visitate o meno… tutto vale la pena!
Il monumento preferito da Daniele è il Vittoriano, conosciuto anche come Altare della Patria. Pur non essendo il mio monumento romano preferito ammetto che la costruzione massiccia ed imponente cattura facilmente lo sguardo del turista che resta stupito da tanta magnificenza.


Il Vittoriano

All’interno contiene il Sacrario delle Bandiere e nella zona retrostante con ingresso sui Fori Imperiali ospita mostre temporanee di notevole livello. Nel 2007 abbiamo visitato lì la mostra “Chagall delle meraviglie”, una della più belle che abbia mai visto!

Il Vittoriano di notte

La zona che dai Fori Imperiali va al Colosseo è una delle più affascinati di tutta la capitale. È incredibile addentrarsi tra le rovine antiche e pensare a quanto fosse importante la città di Roma nell’antichità!

Vista dei Fori Imperiali e del Colosseo dal Vittoriano

Chi ama la storia dell’antica Roma non può perdersi una visita ai Musei Capitolini, con ingresso su Piazza del Campidoglio. Dalla terrazza del ristorante si gode anche di una splendida vista sulla città!
Per quanto mi riguarda, sembrerà banale ma forse forse il mio monumento preferito a Roma è la Fontana di Trevi… Trovo che sia di un romanticismo e di un’eleganza straordinari!

Fontana di Trevi - particolare

Ma che dire di Piazza di Spagna con la sua scalinata? La prima volta che andammo, nel 2005, la scalinata era sommersa dalle piante di azalee fiorite sui toni del rosa e del bianco, un colpo d’occhio favoloso!

Claudia sulla scalinata di Piazza di Spagna

Piazza Navona è un altro luogo imperdibile, il surplus della Roma barocca, il cui punto focale è la fontana dei Quattro Fiumi del Bernini.
Bellissima è anche Villa Borghese, con la sua inestimabile collezione d’arte e il suo splendido parco.

Daniele davanti all'ingresso della Galleria Borghese

Per concludere il top di Roma non mi resta che citare Piazza San Pietro con l’omonima basilica. La Basilica di San Pietro è considerata la chiesa più grande del mondo ed è davvero quella l’impressione che si ha entrando nella basilica dopo essere stati catturati dall’abbraccio del possente colonnato del Bernini. Un luogo davvero emozionante e di un valore architettonico ed artistico inestimabile (nella chiesa tra le altre sculture potete trovare il capolavoro di Michelangelo “Pietà”).

La Basilica di San Pietro

Quelli citati sono solo alcuni dei luoghi che hanno lasciato un segno nel mio cuore durante le mie varie “vacanze romane”; potrei citarne altri cento, dal Pantheon a Piazza del Popolo, da San Giovanni in Laterano a San Paolo Fuori le Mura, da Santa Maria Maggiore a San Pietro in Vincoli con la statua del Mosè di Michelangelo… fino ad arrivare a quei luoghi che ancora non ho avuto l’occasione di visitare ma che spero di visitare presto, primi fra tutti la Cappella Sistina e i Musei Vaticani.
Per il momento mi godo le splendide foto che in questi anni abbiamo scattato in lungo e in largo per la capitale… aspettando maggio e i prossimi Internazionali d’Italia!

martedì 21 ottobre 2008

Belgio 4 - Bruxelles

L’ultima tappa del nostro viaggio in Belgio è stata la capitale, Bruxelles.
Il nostro hotel, l’Hotel Bedford, si trovava in zona centralissima ed era davvero molto bello, con camere ampie e confortevoli.
Abbiamo iniziato la visita della città dalla zona degli organi governativi della UE che rimane un po’ fuori dal centro. Purtroppo però a causa dei tanti cantieri, dei palazzi un po’ anonimi e del tempo infausto non ne abbiamo avuto un’ottima impressione.
In seguito ci siamo incamminati verso il Parc du Cinquantenaire, l’ampio spazio verde che ospita un arco di trionfo somigliante alla Porta di Brandeburgo.

Arco di Trionfo nel Parc du Cinquantenaire

Anche lì la pioggia battente ci ha costretti a scappare dopo pochi minuti.
Abbiamo deciso quindi di andare a visitare la chiesa del Sacré Cœur che si trova dalla parte opposta della città. Raggiunta la chiesa abbiamo scattato qualche foto ma poi abbiamo deciso di non entrare e quindi siamo tornati indietro.
Dopo essere tornati in centro ci siamo diretti a piedi verso l’albergo stremati dalla pioggia. Passando davanti alla statua del Manneken Pis, il cittadino più famoso di Bruxelles, siamo stati attratti da una baracchina di gaufres. Costavano un po' care ma quelle con le fragole e la crème chantilly erano davvero devastanti!

Manneken Pis, il bambino che fa pipì simbolo di Burxelles

La gaufre fragole e crème chantilly

Il giorno successivo ci siamo svegliati col sereno ma, il tempo di tornare da colazione e già si era rannuvolato.
Il centro di Bruxelles si divide in due zone principali, la città alta e la città bassa.
Abbiamo iniziato la visita da quest’ultima. Per prima abbiamo visitato la chiesa di Notre Dame de la Chapelle, poi, passando davanti al Manneken Pis, ci siamo diretti verso la Grand Place, la chiesa di St. Nicolas e la Bourse che vi si trova a fianco.
Successivamente siamo andati alla ricerca di Zinneke Pis, ovvero il cane che fa pipì come il Manneken Pis. Da Zinneke ci siamo diretti verso la vicina chiesa di St.e Cathérine.

Zinneke Pis

Con la visita del teatro della Monnaie e di Jeanneke Pis, la sorellina di Manneken che si trova in una piccola trasversale della pittoresca Rue de Bouchers, abbiamo concluso il tour della città bassa.

Jeanneke Pis

Abbiamo quindi attraversato le Galéries de St. Hubert, al termine delle quali inizia la città alta. Dopo aver oltrepassato la chiesetta della Madeleine ci siamo diretti verso la cattedrale di Bruxelles, la chiesa di St. Michel et St.e Gudule.
La chiesa è veramente bella, di un gotico chiaro e luminoso che ricorda le grandi cattedrali della Francia settentrionale. L’interno è sobrio ed elegante e vi spiccano le statue dorate dei due santi a cui è intitolata la cattedrale.
La cattedrale ha un parchetto antistante con panchine e sdraio dove godersi cinque minuti di relax e possibilmente un po’ di sole.

La Cattedrale

In seguito abbiamo attraversato il Parc de Bruxelles e ci siamo diretti verso il Palazzo Reale. Il palazzo era aperto al pubblico e gratuito. Siamo entrati per la visita e siamo rimasti davvero ammirati dallo sfarzo e dalla magnificenza delle sue sale, tra le più belle d’Europa a mio avviso.

Il palazzo reale

Usciti, abbiamo costeggiato il palazzo e siamo scesi per la lunga arteria stradale che conduce al palazzo di giustizia lungo la quale abbiamo ammirato la chiesa di St. Jacques-sur-Coudenberg, Notre Dame des Victoires au Sablon e il Jardin du Petit Sablon.
Attraverso la Place du Grand Sablon siamo poi tornati nuovamente verso la città bassa.
Prima di rientrare in hotel siamo andati a visitare il Musée de la Ville de Bruxelles, incuriositi dalla raccolta di più di 400 abitini di Manneken Pis.
La giornata si è conclusa con una carbonara, discreta ma niente a che vedere con quella di Anversa!!!
Il giorno successivo è stato ricco di pioggia, pioggia, pioggia.
Abbiamo optato quindi per un supergiro dei centri commerciali, nella speranza che venisse il sereno. Li abbiamo passati tutti, il Centre Monnaie, Inno, City2… ma il sole proprio non ne voleva sapere di uscire. La giornata si è conclusa in fretta, con l’acquisto di qualche souvenir e qualche foto alla Grand Place.

Il municipio nella Grand Place

L’indomani abbiamo concluso la nostra visita a Bruxelles e con essa il nostro viaggio in Belgio.
Viste le previsioni favorevoli abbiamo provato a dirigerci verso il grande parco di Laeken, ai margini del quale si trova il famoso Atomium e il parco di divertimenti Minieurope, che abbiamo visitato. Il parco è molto ben fatto e divertente, si ha la possibilità ascoltare gli inni nazionali in corrispondenza dei paesi rappresentati nonché di vedere effetti speciali e far muovere automobili, navi, aerei… A rovinare il tutto il solito tempo uggioso…

L'Atomium visto dal parco della Minieurope

Usciti dal parco ci siamo fermati un po’ a fotografare l’Atomium dopodiché ci siamo diretti verso Laeken dove si trovano un castello reale, la torre giapponese e la pagoda cinese.
Peccato che abbia continuato a piovere!
Ci siamo inzuppati per bene i piedi e, presi dallo sconforto, siamo tornati verso il centro, senza finire il tour.
Così è finita la nostra vacanza in Belgio. Una cosa è certa, questa vacanza avrebbe potuto essere superlativa ma il fatto di essere stata funestata dal cattivo tempo le ha rubato molto del suo fascino, in particolare per quanto riguarda la capitale. È vero anche che il clima fa parte di un Paese in bene o in male…
Ad ogni modo… Bruxelles è una capitale, e come tale non può mai deludere. Una capitale ha sempre qualcosa di più delle altre città, a partire dallo spirito, dall’atmosfera, dalla manifesta importanza.
E Bruxelles non è solo la capitale del Belgio ma anche la capitale d’Europa. Non è strano quindi sentirla un po’ nostra, vero? E poi chi non vorrebbe avere un concittadino, o un connazionale, come Manneken Pis?

venerdì 17 ottobre 2008

Dublin's Bridges

Oggi mi sono svegliata che alla radio passavano una canzone che mi piace da morire, “Stuck in a moment” degli U2.
Allora mi sono detta, in onore della band irlandese, perché non scrivere un bel post su Dublino e cogliere l’occasione per augurare ai miei amici Caterina e Fabio buon viaggio data la loro prossima partenza per l’Irlanda?
Eccolo qua!
Premetto che non sono mai stata a Dublino nonostante sia da ben 6 anni una meta molto ambita per me, allora mi sono chiesta: su cosa puntare?
Sarebbe banale e riduttivo parlare di una città come Dublino in dieci righe, anche perché una nazione come l’Irlanda ha storia e cultura da vendere, quindi ho deciso di parlare di un aspetto che mi affascina molto nelle città in generale, i ponti.
Questo perché io adoro le città che sorgono sui fiumi, trovo che abbiano un fascino molto particolare, specialmente di notte, e la capitale irlandese sorge proprio sul fiume Liffey, a pochi chilometri dalla foce.
Uno dei ponti più famosi di Dublino è indubbiamente l’O’Connell Bridge, il cui aspetto attuale è dovuto ad una ristrutturazione del 1879 del più antico Carlisle Bridge, poco adatto a sorreggere il crescente traffico della capitale.
Il ponte è dedicato a Daniel O’Connel, famoso politico nazionalista irlandese del XIX secolo.


O'Connell Bridge

Un altro piccolo ponte O’Connel si trova all’interno del parco St. Stephen’s Green.
Tornando al fiume Liffey, un altro ponte interessante è il Millennium Bridge, costruito nel 1999 e inaugurato nel 2000 per festeggiare l’inizio del nuovo millennio.

Millennium Bridge

Si trova vicino al più conosciuto e pittoresco Ha’penny Bridge, così chiamato perché quella era la cifra che si doveva pagare per l’attraversamento al momento della sua costruzione nel 1816. Il ponte è stato restaurato e riportato al colore originale tra il 2001 ed il 2003.

Ha'Penny Bridge

Ma il ponte più straordinario di Dublino a mio avviso è il James Joyce Bridge, inaugurato nel 2003 e dedicato al celebre scrittore Irlandese. Il ponte è stato progettato da uno dei miei miti, l’architetto spagnolo Santiago Calatrava.

James Joyce Bridge

Il più antico ponte di Dublino invece è il Queen Maeve Bridge costruito nel 1764.
Sono solo alcuni dei ponti di Dublino, ma sono sicuramente i più caratteristici.
Essendo Dublino una città a misura d’uomo nella quale il fiume occupa un ruolo di centrale importanza non passerà giorno in cui, visitando la città non vi troverete ad attraversare uno o alcuni di questi ponti… per lo meno così dicono!
Spero di poterlo appurare al più presto!

lunedì 13 ottobre 2008

Belgio 3 - Bruges

La terza tappa del viaggio in Belgio è stata la città di Bruges, in francese, Brugge, in fiammingo.
Come al solito ci siamo spostati in treno; sulla tratta Gent-Bruges i treni sono molto frequenti e il tragitto dura appena 20 minuti.
Il nostro albergo, il Ter Reien, era molto vicino al centro storico e, dopo aver lasciato le valigie, ci siamo incamminati verso la piazza Burg che abbiamo raggiunto in pochi minuti. Proprio su questa piazza si affaccia il bel edificio medievale dello Stadhuis.

L'edificio dello Stadhuis
Attraverso uno stretto vicolo siamo giunti poi al vecchio mercato del pesce e da lì, ammirando i canali e i pittoreschi edifici medievali perfettamente conservati, siamo arrivati alla piazza principale, il Markt, dove si trova il Belfort, la torre campanaria che abbiamo notato essere tipica delle città fiamminghe.

Il Belfort in Piazza Markt

Dopo un pranzo veloce abbiamo costeggiato la chiesa di San Salvatore, e poi raggiunto la cattedrale di Nostra Signora. L’esterno è carino e presenta una mescolanza di stili (fu costruita in circa 200 anni), l’interno non è eccezionale.
Veramente degna di nota è la scultura di Michelangelo Madonna col bambino, unica opera dell’artista italiano situata al di fuori del nostro Paese.
Costeggiando l’antico ospedale di St. Joans siamo giunti poi al Begijnhof, il quartiere delle beghine, ora abitato da una piccola comunità di suore benedettine. Abbiamo visitato la piccola chiesa all’interno del quartiere chiuso e in seguito, dato l’incombere di un temporale, siamo tornati in albergo.
La sera abbiamo deciso di fare il giro in battello che tanto avevamo apprezzato a Gent. Siamo usciti dall’hotel alle 19:00 circa ma ci siamo subito accorti che i canali non erano più solcati dalla miriade di battelli che trasportano i turisti. Tutti i Boat trip avevano infatti già chiuso i battenti. Abbiamo deciso quindi di rimandare all’indomani.

Bruges by night: Piazza Markt...

... i canali

Il giorno successivo abbiamo continuato la visita della città di Brugge.
Appena raggiungiamo il centro abbiamo deciso di fare il giro sui canali, approfittando del tiepido e soleggiato mattino.
Il tour è stato piacevole ma, sarà stata la luce del giorno, sarà stato che a Bruges il giro è un po’ troppo “commerciale”, fatto sta che abbiamo apprezzato molto di più quello di Gent.
Il tour inoltre durava 30 minuti circa contro i 45 di Gent.
Concluso il giro in barca ci siamo diretti verso il Groenige Museum, dove sono esposti lavori d’arte fiamminga ed alcune tele di Van Eyck, una di Bosch, una di Magritte e una di Delvaux.
Il museo è molto carino nel suo genere e molto ben curato anche se sono poche le tele di notevole fattura e importanza.
Dopo aver fatto due passi attorno alla cattedrale per cercare un’edicola che vendesse una Gazzetta dello Sport per Daniele (sigh!), ci siamo incamminati verso la chiesa di San Salvatore, che il giorno precedente era chiusa, per vedere di entrare.
I portoni erano chiusi di nuovo e ne abbiamo dedotto che nelle Fiandre devono avere qualche problema a tenere aperte le chiese ai turisti.
Dopo aver consumato un fugace pasto in piazza Markt ci siamo incamminati verso il Burg e di lì verso la Kruis Port, antica porta della città, costruita nel 1402.
Accanto alla porta, lungo quello che era il tracciato delle antiche mura, si trovano ancora due antichi mulini a vento, uno dei quali funzionante.

Il mulino

Con la visita alla Kruis Port abbiamo concluso la nostra gita a Brugge.Brugge è forse l’unica meta del nostro viaggio in Belgio che non è riuscita a trasmetterci qualcosa di veramente suo, di veramente autentico. La cittadina è bellissima e perfettamente conservata, ma in tutta questa perfezione c’è qualcosa di finto, di posticcio, di un po’ troppo turistico… Vale comunque la pena di visitarla, possibilmente evitando la domenica, giorno in cui è assalita dalle folle di turisti provenienti da tutto il Belgio in gita fuori porta!

martedì 7 ottobre 2008

Feel Good Movie

Oggi sono sola soletta perché la mia dolce metà è a Milano due giorni per lavoro e sento tantissimo la sua mancanza. Starete pensando: "ecco che fa un post su Milano!"...
Invece no! Non me ne vogliano i milanesi ma sono stata un paio di volte nel capoluogo lombardo e non mi ha fornito alcuna ispirazione tale da poterne scrivere...
Per ammazzare il tempo quindi mi sono messa a guardare un film che ho già citato in un precedente post, il film Disney del 1977 "Candleshoe" tradotto in italiano col titolo "Una ragazza, un maggiordomo e una Lady".

Copertina del DVD Disney "Candleshoe"

Una definizione del film che ho trovato spulciando sul Web è quella di "feel good movie". In effetti penso che sia una definizione davvero azzeccata e posso dire che dopo 1h e 40' di visione mi sento più serena!
Questo film è un concentrato puro di Britishness ed ha il potere di teletrasportarmi in Inghilterra alla velocità della luce!
Se si escludono le prime scene della pellicola infatti che hanno come sfondo la città di Los Angeles, il resto del film è ambientato nel favoloso regno di Sua Maestà la regina.
Il tuffo in Inghilterra inizia con l'arrivo della protagonista in Gran Bretagna (una giovanissima Jodie Foster) grazie ad una bella panoramica su Buckingham Palace con le sue tipiche guardie dai pelosi copricapi.

Buckingham Palace, Londra

La tenuta che fa da sfondo alle avventure narrate è quella di Compton Wynyates, nel Warwickshire a pochi chilometri da Stratford-Upon-Avon, città natale del grande William Shakespeare.

Compton Wynyates in un'immagine recente...

... e in un'immagine del 1922!

Lì e nel villaggio di Hambelden nel Buckinghamshire sono girati gran parte degli esterni.

Il villaggio di Hambleden

La grande tenuta nobiliare piena di stanze riccamente ammobiliate, il villaggio dalle casette in mattoni rossi, la stazione ferroviaria coi treni a vapore, le storie di pirati dei tempi andati, i dolci pendii dove pascolano le pecore, il cimitero di campagna di notte, un vecchio Lord col suo cavallo bianco, una Lady, un maggiordomo... cosa c'è di più British di un maggiordomo???
Solo luoghi comuni? Non so... io sono cresciuta con questi stereotipi e anche adesso che ho una visione un po' diversa delle cose non li riesco del tutto ad abbandonare...
Forse perché mi piace pensare a quell'Inghilterra che amo tanto così com'è in questi film ormai datati, un'Inghilterra magica, dalle tinte vittoriane, la stessa poi che si ritrova nelle versioni televisive dei romanzi di Agatha Christie, una delle mie scrittrici preferite.
Sono un'inguaribile romantica? Forse sì, ma se serve a farmi sorridere ed evadere dalla noia in questi giorni autunnali, ben venga!

lunedì 6 ottobre 2008

Belgio 2 - Gent

La seconda tappa del nostro viaggio in Belgio è stata la cittadina fiamminga di Gent, Gand in francese.
Il viaggio in treno da Anversa a Gent dura circa un’ora.
Il nostro hotel a Gent era l’Ibis Gent Centrum Opera che si trova sul Nederkouter, una via centrale raggiungibile dalla stazione di St. Pieters con il tram n°1.
Abbiamo iniziato la nostra visita del centro storico dalla piazza antistante la chiesa di San Nicola, dopo aver velocemente ammirato il neoclassico palazzo di giustizia che si trova a pochi metri dall’albergo che ci ospitava.
Dalla piazza abbiamo costeggiato il vecchio edificio delle poste fino a giungere al Gras-Lei, la passeggiata sul fiume Leie, luogo molto pittoresco su cui si affacciano i palazzi medievali delle gilde.

Il Gras-Lei

Dopo aver costeggiato il vecchio macello poi abbiamo proseguito verso l’antico mercato del grano, una piazzetta dove ho divorato una tipica gaufre.
Al termine della gustosa pausa ci siamo diretti verso l’Het-Gravensteen, un tempo castello dei conti delle Fiandre, dalla cui sommità si gode di una bella vista sulla città, che contiene oggi un interessante museo sulle torture.

Skyline di Gent dalla cima dell'Het-Gravensteen

In seguito siamo tornati verso il centro facendo una piccola deviazione per vedere la facciata della chiesa di San Michele. Non è particolarmente bella e soprattutto è molto sporca.
La città di Gent ha infatti subito il rapido sviluppo industriale che nei secoli scorsi ha fatto sì che una spessa coltre di smog si depositasse sugli edifici della città. Da anni ormai è partita l’opera di riqualificazione del centro storico, ma il processo impiegherà ancora molto tempo per essere portato a compimento.
Dal ponte di San Michele si gode di una bella vista sulle tre torri di Gent: il campanile di San Nicola, il Beaufort e il campanile della cattedrale di San Bavo.

Le tre torri di Gent

Nel pomeriggio è sopraggiunta la pioggia; nonostante il tempo avverso abbiamo proseguiamo la nostra visita verso il Beaufort e la cattedrale. L’interno di quest’ultima era parzialmente in restauro. La cosa più interessante che custodisce è il polittico “L’adorazione dell’agnello” di Jan Ven Eyck; ne sono presenti un paio di copie all’interno della chiesa, una a grandezza naturale e una in miniatura, ma solo poco prima dell’uscita è possibile accedere, pagando la somma di € 3.00, alla stanza che custodisce l’originale. All’uscita la bufera che imperversava ci ha fatto desistere dal proseguire la gita e quindi, non senza bagnarci per benino, siamo rientrati in hotel.
La sera, cessato il temporale, abbiamo deciso di fare un giro in battello sui canali. Meraviglioso! Il centro medievale di Gent di sera è davvero delizioso e molto romantico! Saranno i salici piangenti o i localini a lume di candela a ridosso dei canali, o forse solo l’atmosfera di altri tempi…
Siamo rimasti davvero affascinati dalle suggestive atmosfere di questa cittadina!

Gent by night

mercoledì 1 ottobre 2008

British Sound

Stamattina non avendo il coraggio di alzarmi da letto ho acceso la tele su MTV con la speranza che un po’ di musica mi desse la carica per uscire dalle lenzuola.
Neanche a farlo apposta passavano “Viva la Vida”, la canzone dei Coldplay che in questo momento è la mia preferita in assoluto. Poi è stata la volta del video di “Something Beautiful”, di Robbie Williams… Il sound British mi ha dato alla testa ed è da stamattina che non mi tolgo Londra dai pensieri!

Uno dei miei luoghi preferiti a Londra è Leicester Square una piazza che, nonostante si trovi nel modaiolo quartiere di Soho a pochi metri dalla ben più famosa Piccadilly Circus, non è molto battuta dai turisti.
È invece una meta molto conosciuta dai londinesi grazie ai molteplici teatri, cinema e ristoranti che ospita.

Leicester Square

È lì che normalmente andiamo a mangiare dopo le gite alla National Gallery che si trova anch’essa a poca distanza dalla piazza.

Dalla National Gallery alla Piazza

Immersa nel quadrato verde che rappresenta il cuore di Leicester Square si trova la statua di William Shakespeare circondata da quelle di altri personaggi celebri britannici e non (tra cui il pittore Joshua Reynolds e Charlie Chaplin).

La statua di William Shakespeare

La piazza è quasi interamente chiusa al traffico ed è un luogo ottimale per trascorrere alcune ore di relax curiosando tra i negozietti di souvenir.
In un angolo della piazza si trova lo Swiss Center il cui orologio si anima allo scoccare dell’ora con figurine in costumi svizzeri e campane.

L'orologio dello Swiss Centre