lunedì 13 aprile 2009

La mia Pasqua - 2. Lago di Garda: Sirmione e Gardone Riviera

La nostra gita di Pasqua 2004 è continuata quindi a Sirmione, che abbiamo raggiunto nel primo pomeriggio del sabato.
Sirmione si trova in una piccola e stretta penisola che, partendo dal lato sud del Lago di Garda, si allarga progressivamente tuffandosi nelle sue acque.
Il paese inizia alla base della penisola, ma il centro storico si trova verso la metà del lembo di terra e fa da anticamera alla zona termale e naturalistica che ospita il sito archeologico delle Grotte di Catullo.
Il centro di Sirmione è quanto di più pittoresco si possa immaginare. Vi si accede da un ponte che fa da sponda ad un piccolo ed esclusivo porticciolo e funge da punto di accesso al castello e al borgo.

L'ingresso al centro di Sirmione visto dal porticciolo

Le viuzze animate dai negozi di souvenir, le piazzette ornate da palme e la rigogliosa vegetazione floreale contribuiscono, insieme agli scorci inaspettati, a fare di Sirmione la vera e propria perla del Lago di Garda, dalle cui acque è gelosamente protetto.
Proseguendo fino al limite nord della penisola, laddove essa si allarga e la vegetazione prende il sopravvento, si giunge alle Grotte di Catullo, l'affascinante sito archeologico di origini romane che, data la posizione sopraelevata, permette una visuale che spazia sull'intero bacino del Lago di Garda.
Il complesso delle Grotte di Catullo è proprio il luogo ideale per concedersi una passeggiata ristoratrice ma non troppo faticosa in uno scenario idilliaco e rilassante.

Particolare del sito archeologico delle Grotte di Catullo

Grazie alla lunga giornata primaverile abbiamo potuto terminare la nostra gita a Sirmione in serata.
Trascorsa la nottata in hotel (l'unico hotel 'pacco' prenotato su internet della nostra vita!), abbiamo quindi deciso, la mattina di domenica, di continuare il nostro weekend pasquale imboccando la strada panoramica che costeggia la riva ovest del lago in direzione Gardone Riviera.
A Gardone Riviera si trova il Vittoriale degli Italiani, un complesso di edifici fatto costruire da Gabriele D'Annunzio, che alla morte il Vate donò al popolo italiano.
L'insieme dell'opera, diventata ora museo, è un surplus di stranezze e iperboli create dal genio visionario, e talvolta discutibile, del grande poeta.
Straordinaria nella sua eccentricità è la casa del poeta, chiamata la Prioria, fatta di stanze piene di oggetti, ognuna di un'originalità che va oltre l'immaginazione di un umano del 21° secolo... figuriamoci di un uomo morto nel 1938...

La Stanza del Mappamondo all'interno della casa di D'Annunzio

All'esterno della casa spicca l'auditorium, sul cui soffitto è appeso l'aereo con quale D'Annunzio volò su Vienna.
Meravigliosa è la vista sul Lago di Garda che si gode dal teatro in pietra che il Vate si fece costruire nel giardino, così come quella che si scorge tra gli alberi del grande parco dalla prua della nave Puglia, donata a D'Annunzio dalla marina militare e fatta incastrare sul fianco della collina.
In cima alla collina poi, si scorge il mausoleo, circondato da tre cinta di mura di pietra, dove nel 1963 furono traslate le spoglie del poeta.
A coronamento dell'insieme di stranezze si pone l'edificio costruito postumo dove è conservato il MAS, ovvero il Motoscafo Anti Sommergibile, di D'Annunzio.
Sebbene a prima vista tutto questo possa sembrare eccentrico, basta andare un po' oltre per comprendere come, in realtà, ci si trovi di fronte ad un'opera unica e straordianria nel suo genere, la testimonianza di un estro che, a quasi un secolo di distanza, non smette mai di stupirci nella sua modernità.

Parte del complesso del Vittoriale visto dall'alto

Con la visita al Vittoriale nella tarda mattinata della domenica di Pasqua abbiamo concluso anche la gita sul Lago di Garda.
Tornando verso casa però non abbiamo saputo resistere alla tentazione di un'altra sosta, una città nuova per noi, che ci ha subito colpito per la sua atmosfera... Mantova.
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Maggiori info sul Vittoriale: www.vittoriale.it
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sabato 11 aprile 2009

La mia Pasqua - 1. Verona

Eh già, anche quest'anno la Pasqua è arrivata! Con la Pasqua, per tradizione, inizia il periodo dei ponti primaverili e con essi dei piccoli viaggi, dei weekend, dei break.
L'anno scorso maggio ci ha portato Parigi, quest'anno a causa del lavoro ci dovremo accontentare di qualche giorno in occasione del primo maggio.
L'unico anno in cui abbiamo scelto di partire per Pasqua però è stato il 2004, anno in cui ci siamo dedicati due giorni stupendi in quattro locations fantastiche: Verona, Sirmione, Gardone Riviera, Mantova.
Un po' tantine per due giorni? No, se si hanno buone gambe e tanta voglia di girare (insieme alla fortuna di vivere in un punto strategico come la zona Bolognese che ha collegamenti autostradali vantaggiosissimi)!
Siamo partiti il sabato mattina di buon'ora per Verona dove purtroppo abbiamo preso un po' di pioggia e tante nuvole!
La nostra visita è iniziata dall'Arena che, nonostante il tempo, attirava file interminabili di turisti.
Abbiamo proseguito in direzione centro lungo Via Mazzini, strada carina ricca di negozi e gelaterie colorate.
Giunti a Piazza delle Erbe, la più antica della città con le sue origini romane, abbiamo dato un'occhiata alle bancarelle dell'allegro mercatino e in seguito abbiamo imboccato Via Cappello, la strada dove sorge la famosa casa di Giulietta.

Piazza delle Erbe

All'edificio si accede da un cortile interno sul quale si affaccia quello che dovrebbe essere il balcone citato nella tragedia di Shakespeare.

Il cortile interno della casa di Giulietta

Tornando verso l'Arena, ci siamo diretti poi verso il Castel Vecchio, la cui imponente mole si stende sull'Adige grazie al bellissimo ponte fortificato conosciuto come Ponte Scaligero o Ponte di Castelvecchio.

Il Ponte Scaligero

L'ultima tappa della visita a Verona è stato l'ex-convento di San Francesco al Corso, nel cui chiostro si trova la presunta tomba di Giulietta. Date le innumerevoli incongruenze storiche e soprattutto partendo dal presupposto che Giulietta sia nata dalla fantasia di William Shakespeare, risulta praticamente impossibile che il vecchio sarcofago logorato dal tempo possa essere stato realmente la tomba dell'eroina shakespeariana.

La Tomba di Giulietta
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Tuttavia, l'atmosfera raccolta, tristemente romantica e i biglietti che migliaia di innamorati abbandonano di continuo nella spoglia cappella funebre, contribuiscono ad alimentare il mito.
Conclusa la visita a Verona nel primo pomeriggio e graziati dal tempo in netto miglioramento ci siamo spostati verso il Lago di Garda, dove avevamo preotato l'hotel per la notte. Ma questa è un'altra storia... ;o)
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*Buona Pasqua!!!*
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venerdì 3 aprile 2009

Shrewsbury

La cosa più straordinaria dell'organizzazione di un viaggio fly&drive fai-da-te è la scelta delle tappe.
Sono giorni ormai che mi spulcio in lungo e in largo le mie amate guide della Gran Bretagna per cercare le mete giuste e organizzarle in modo da dare al percorso un senso compiuto.
Devo dire che pian pianino il mio viaggio di laurea sta prendendo forma e ogni giorno che passa sono sempre più infuocata all'idea della partenza!
Come tutti i Paesi europei, la Gran Bretagna offre centinaia di destinazioni fantastiche che vorrei includere nel mio tour, ma, data la brevità della permanenza, i tagli sono obbligati.
Per questo mi sono buttata su mete che in un modo o nell'altro significano qualcosa per me.
Tra esse c'è ovviamente Liverpool, città sulla quale si è basata la mia tesi di laurea. Infatti, il mio lavoro si è concentrato proprio sull'analisi della traduzione delle pagine dedicate a tale città da tre famossissime guide turistiche, pubblicate originariamente in inglese e in seguito in italiano.
Il mio interesse nei confronti della traduzione del testo turistico è nato però un paio d'anni fa, quando la mia professoressa di Lingua e Traduzione Inglese, che sarebbe diventata in seguito mia relatrice per la tesi, propose all'interno del suo corso un esercizio di traduzione sul dépliant di una piccola cittadina inglese dello Shropshire, famosa per essere la città natale di Charles Darwin e il teatro delle storie di un monaco erborista nato dalla fantasia di una scrittrice inglese.
Da allora il nome del villaggio, Shrewsbury, vaga nella mia mente, e solo dopo aver tracciato il percorso immaginario del mio viaggio in Gran Bretagna mi sono accorta che avrei potuto dedicare una visita a questa deliziosa cittadina.
Essa giace distesa nelle campagne dello Shropshire, a pochi chilometri dal confine col Galles, circondata da un ansa del fiume Severn.
Tra le attrazioni principali della città spicca l'Abbazia di origine normanna nella quale è ambientata la serie di romanzi gialli che vede come protagonista Brother Cadfael, un monaco erborista medievale molto famoso in terra britannica, meno dalle nostre parti.

Shrewsbury Abbey

Alle sue vicende sono dedicati veri e propri percorsi a tema che conducono nei luoghi resi celebri dai romanzi dell'autrice Ellis Peters.
Di notevole interesse sono anche il castello medievale ma soprattutto il centro storico della città, che in gran parte conserva edifici medievali-rinascimentali di notevole pregio, tra cui il vecchio magazzino dalla facciata a graticcio che ospita lo Shrewsbury Museum & Art Gallery.

Il castello di Shrewsbury

La cittadina si rivela così una piccola chicca nel cuore della campagna inglese, perfettamente inseribile nel tragitto che da Liverpool porta a Cardiff.
Non vedo l'ora di visitarla!


Chi ci fosse già stato e avesse qualche feedback da darmi è come al solito il benvenuto!

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Nel frattempo ne approfitto per lanciare un piccolo sondaggio... visto che le mete che ho in testa sono tante e visto che potrebbe capitare di doverne eliminare qualcuna, anche in fase di tour, mi piacerebbe sapere, tra quelle in elenco, quali mete mi consigliate o ritenete imperdibili, per esperienza o anche solo x sentito dire!
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Grazie!

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Foto e mappa da: http://www.visitshrewsbury.com/

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giovedì 19 marzo 2009

Sentite quanto è carina! Parola dei Viaggi di Repubblica

Ho appena visto su Facebook un link interessante pubblicato da una mia carissima amica e concittadina.
Il link rimanda ad un articolo de 'I Viaggi di Repubblica' online datato 11 marzo.
Parla di Dozza, la stupenda cittadina a due passi dalla quale vivo (in realtà vivo proprio in comune di Dozza, nella frazione di Toscanella).
Mi è capitato spesso di leggere articoli su questo piccolo borgo, ma pochi di loro hanno veramente un anima (io da parte mia ho dedicato un post a Dozza qualche mese fa che trovate qui).
Ecco, questo articolo un anima ce l'ha e non vi nascondo che, nel leggerlo, quasi mi sono commossa, tante sono le emozioni che mi ha trasmesso e le immagini che mi ha portato alla mente, immagini di passeggiate domenicali, di gite con gli amici, di feste di paese...
Per questo ve lo segnalo, sperando che anche a voi susciti qualche emozione e perché no, la voglia di venire a scoprire il mio piccolo gioiello!


martedì 17 marzo 2009

Di tutto un po'...

Ho fatto una capatina per ricordare a tutti che oggi è San Patrizio, il santo partono d'Irlanda.
E' una festa che ovviamente non appartiene alla nostra tradizione, ma, vista la gioia e l'allegria con cui gli irlandesi festeggiano il loro patrono, e dato che ho sempre trovato la storia e le tradizioni irlandesi mooolto affascinanti, colgo l'occasione per augurare a tutti gli amanti dell'isola di smeraldo un
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HAPPY SAINT PATRICK'S DAY!

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Passando di qua poi, ho visto l'invito di Anna Righeblu ad un simpatico meme "le 5 cose di cui non potrei fare a meno", quindi colgo l'occasione per parteciparvi!

Dunque dunque, vediamo un po' quali sono le “5 cose di cui non potrei fare a meno”...

- Internet: perché ormai sarei persa senza web!!! Per organizzare i miei viaggi, per i miei blog, per i miei amici, per lo svago...
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- L'agenda: non perché sia una donna mooooooolto impegnata, ma solo perché sono una smemorata c-r-o-n-i-c-a!!!
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- I viaggi: che mi permettono di scoprire mondi nuovi, di vivere nuove esperienze, di evadere dalla quotidianità...
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- Il mio anello di fidanzamento: perché ogni volta che lo guardo vedo riflesso il mio amore (e poi perché sono un po' vanitosa...).
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- Un bicchiere d'acqua sul comodino: assolutamente indispensabile. Non si sa mai...
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Volià! Intanto invito Vale e Pinky a partecipare al meme, se poi qualcun altro vuole partecipare, ben venga!!!

martedì 10 marzo 2009

Primavera a Praga

Con l'arrivo della primavera è inevitabile iniziare a pensare ai viaggi; quelli estivi, che bisogna cominciare a prenotare, e quelli 'toccata e fuga' che ci si può concedere nei weekend e nei 'ponti di primavera' (1° maggio e 2 giugno quest'anno).
C'è un luogo particolarmente adatto ai ponti primaverili in cui da anni voglio portare (senza esservi mai riuscita) Daniele: PRAGA.
Andai a Praga in gita di 5a superiore (tipicoooo!), e, come spesso accade per le mete visitate in gita scolastica, assieme allo splendido ricordo dell'esperienza, conservo anche la voglia di scoprirla un po' più a fondo.
Era la fine di marzo del 2001, periodo in cui a Praga, situata nel cuore dell'Europa continentale, le temperature sono ancora estremamente rigide. Durante il soggiorno ci è capitato, infatti, di essere sorpresi da brevi nevicate, che hanno reso ancora più magica l'atmosfera di una delle capitali più suggestive d'Europa.
La capitale ceca offre al visitatore moltissimi spunti di visita e itinerari per tutti i gusti: dalla città vecchia (Staré Město) alla città nuova (Nové Město), dalla commerciale Piazza San Venceslao all'antico quartiere ebraico (Josefov).
Ma uno dei quartieri più belli a mio avviso è Malá Strana, al quale si accede attraversando il famosissimo Ponte Carlo.
Il Ponte Carlo (Karlův most), uno dei 18 che attraversano la Moldava nella capitale, è uno dei simboli della città, grazie al profilo sagomato dalla 30 statue che lo adornano. Il ponte è inoltre costellato da una miriade di artisti di strada, che in tutti i periodi dell'anno lo animano per la gioia dei turisti.

Il Ponte Carlo; sullo sfondo il Castello di Praga

Attraversando il quartiere di Malá Strana, caratterizzato da palazzi barocchi, si accede all'imponente castello di Praga, il Hrad.
Il castello è di per se un vero e proprio gioiello, che racchiude al suo interno molteplici punti di interesse.
Già dall'ingresso per esempio, il turista è catturato dallo spettacolo del cambio della guardia, meno pittoresco di quello di Buckingham Palace ma altrettanto suggestivo.
All'interno del castello, ciò che cattura maggiormente lo sguardo è l'affascinante facciata della cattedrale di San Vito, la più grande chiesa cittadina, dalle elegantissime forme gotiche.

La facciata della Cattedrale di San Vito

Altro punto focale della visita al castello è il Palazzo Reale, che purtroppo non ho avuto modo di visitare.
Ma il luogo più interessante e misterioso del castello è il 'Vicolo degli alchimisti', conosciuto anche col nome di 'Vicolo d'oro'.
La viuzza, caratterizzata dalle piccole case con le facciate colorate, è l'ultimo esempio di architettura medievale del castello. Le casette degli alchimisti si sono trasformate ormai in negozietti di souvenir, ma conservano perfettamente il loro fascino d'altri tempi.

Il Vicolo d'Oro

In particolare, a suscitare la curiosità del turista è la casetta al numero 22, luogo in cui lo scrittore ceco più famoso, Franz Kafka, soggiornò per un paio d'anni.
Proprio dal castello di Praga infatti Kafka prese ispirazione per quella che avrebbe dovuto essere la sua opera più importante, il romanzo, pubblicato postumo e incompiuto, dal titolo 'Il castello'.
Tuttavia, le atmosfere cupe che il romanzo evoca non rendono giustizia al fascino e alla magia che questo castello trasmette al visitatore.
Provare per credere!

lunedì 2 marzo 2009

Westminster Abbey

Che fossi innamorata della Gran Bretagna e di Londra penso che ormai tutti l’avessero capito.
Ebbene, io ci provo a stare con i piedi per terra e a non pensare costantemente ai miei passati viaggi nella capitale e al prossimo tour dell’isola che mi porterà a visitarne le attrazioni principali, ma con questo tempo nebbioso vivacizzato da micro-gocce di pioggia proprio non ce la faccio a togliermi dalla mente quei luoghi tanto amati…
La prima cosa che ho pensato guardando fuori dalla finestra di casa di Daniele dopo aver fatto colazione è stata: “ecco, proprio come quella domenica che per rifugiarci dalla pioggerellina battente ci siamo intrufolati dentro Westminster Abbey beccandoci 40 minuti di messa…”… peccato che lo scenario che mi si presentava davanti stamane era una selva di condomini e decine di auto in fila al semaforo col sottofondo del fischione della ceramica che belava…
Sorvoliamo.
Quindi ho deciso che in questa giornata di riposo dal lavoro avrei dedicato un post a Westminster Abbey, magnifica custode della storia d’Inghiterra.
La grande chiesa capolavoro del gotico inglese fu fatta edificare nel XII secolo da Edoardo il Confessore nel luogo dove, dal VII secolo, esisteva una chiesa anglosassone dedicata a San Pietro.
Nel corso dei secoli molteplici sono stati gli interventi che hanno portato la chiesa ad avere l’aspetto attuale, ultimo dei quali la realizzazione, nel XVIII secolo, della facciata in stile neogotico che tutti possiamo ammirare.

Westminster Abbey

Da quando Guglielmo il Conquistatore nel 1066 vi si fece incoronare sovrano, l’Abbazia di Westminster ha ospitato tutte le incoronazioni di regnanti inglesi tranne due (ultima quella dell’attuale Regina Elisabetta II).
Così come ha ospitato gran parte delle cerimonie funebri degli stessi sovrani e di numerosi membri della famiglia reale, alcuni dei quali sepolti tra le mura della chiesa (molti ricorderanno le esequie della Principessa Diana, tenutesi proprio a Westminster).
A tal proposito, la cappella che più di tutte ha suscitato il mio interesse e la mia emozione è stata quella della Regina Elisabetta I, quel grandissimo personaggio che ha regalato all’Inghilterra il periodo più florido della sua storia, conosciuto come Golden Age.

Monumento funebre a Elisabetta I

Altro “angolo” speciale dell’Abbazia è quello conosciuto come il Poets’ Corner, dove sono sepolte personalità celebri della storia letteraria del Paese, tra cui Geoffrey Chaucer, Charles Dickens, Rudyard Kipling e molti altri. Non fatevi però ingannare dalla lapide commemorativa del grande bardo William Shakespeare… egli non riposa infatti tra le mura di Westminster ma nella Holy Trinity Church di Stratford-upon-Avon, suo paese natale.
Westminster Abbey ospita invece la tomba del milite ignoto (Tomb of the Unknown Soldier), creata come in gran parte del continente per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale.

Navata centrale dell'Abbazia di Westminster: in primo piano la tomba del milite ignoto

Annessi alla chiesa, di grande interesse sono la Chapter House, ovvero la sala capitolare e il Great Cloister, il chiostro principale dell’abbazia.
La visita all’Abbazia di Westminster, che vi accoglie con le sue eleganti forme gotiche, la luce soffusa e le atmosfere d’altri tempi, diventa una vera e propria esperienza magica se viene completata dalla partecipazione ad una funzione.
È vero, quando è capitato a noi siamo entrati per caso, solo per ripararci dal maltempo, ma non mi sono mai pentita di averlo fatto!
La domenica infatti la chiesa è aperta solo per i credenti che intendono partecipare alla messa. Il cerimoniale è molto rigido: burberi signori in costume accompagnano fedeli e turisti al proprio posto, li fanno accomodare e lì si resta fino alla fine della funzione. I religiosi entrano accompagnati da canti che mi spingerei a definire gregoriani, tutti vestiti con tuniche che sembrano uscite da un film in costume, si accomodano al loro posto e l’officiante con tono solenne dà il via alla messa. L’omelia viene fatta da un pulpito sopraelevato con intarsi in legno e, davvero, alla fine del tutto, ci si rende conto di aver preso parte ad una cerimonia emozionante. Viene anche dato il libretto della messa, cosicché anche coloro che non capiscono perfettamente l’inglese possono seguire passo dopo passo lo svolgersi della funzione.
Ovviamente durante la messa non è possibile passeggiare per le navate e le cappelle della chiesa, quindi la visita e la partecipazione alla funzione devono essere fatte in due momenti differenti.
Però credetemi, l’una completa l’altra!

domenica 22 febbraio 2009

Ferrara

La prima gita che mi sono concessa dopo la tanto sospirata consegna della tesi ha avuto come meta Ferrara, città che fino ad oggi ospita, nella prestigiosa sede di Palazzo dei Diamanti, la mostra dedicata al pittore Joseph Mallord William Turner intitolata “Turner e l’Italia”.
La mostra, che presenta principalmente opere dell’artista dedicate al nostro Paese, è molto bella, e le atmosfere che richiama alla mente piacevoli e rilassanti.

J. M. W. Turner, Il Passo del San Gottardo

Palazzo dei Diamanti, oltre ad ospitare le più importanti mostre temporanee della città (la prossima inizia il 5 aprile ed è dedicata a Morandi), è anche sede della Pinacoteca Nazionale di Ferrara.
L’edificio è celebre per il particolare rivestimento esterno composto da bugne piramidali in marmo dall’aspetto di diamanti.
Il palazzo è il capolavoro rinascimentale dell’urbanista Biagio Rossetti e fu iniziato nel 1493 per volere di Sigismondo d’Este, fratello del duca Ercole I.
Conclusa la visita alla mostra, io e le mie compagne d’avventura, Carlotta e Veronica, ci siamo dirette verso il centro della città, dove sorge il bellissimo castello Estense.
Si tratta in assoluto di uno dei miei castelli preferiti, grazie all’eleganza delle sue torri e al fascino dei suoi interni.

Il Castello Estense

Costruito a partire dal 1385 su commissione del marchese Niccolò II d’Este, esso racchiude al suo interno stanze di rara bellezza, tra cui la Sala dell’Aurora e la Sala dei Giochi, e piccoli angoli di paradiso come la Loggia degli Aranci.

La Loggia degli Aranci
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La nostra visita a Ferrara si è conclusa nel primo pomeriggio dopo un fugace pranzo, ma, per tutti coloro che volessero visitare la città con più calma, le attrazioni turistiche sono davvero numerose.
Dalle antiche mura alla cattedrale, da Palazzo Schifanoia con la splendida Sala dei Mesi alla Palazzina di Marfisa d’Este, tutto narra la storia e le vicende umane della grande dinastia che ha governato la città, gli Este, e che ha portato Ferrara ad essere l’elegante centro artistico che tutti oggi possiamo ammirare… e vivere.
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Links:
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A chi volesse approfondire le vicende del casato degli Este consiglio un libro molto interessante di una mia docente di Letteratura Italiana: Elisabetta Graziosi, Aminta 1573-1580. Amore e matrimonio in casa d'Este.

mercoledì 4 febbraio 2009

Views of Barcelona

Oggi, dopo settimane di maltempo, un bel sole primaverile splende alto nel cielo.
E' una di quelle giornate in cui, se mi trovassi in una delle mie adorate mete di viaggio, cercherei un bel punto panoramico per ammirare dall'alto le meraviglie che essa può offrirmi.
Una delle città che offre numerosi punti panoramici e propone da essi spettacoli mozzafiato è indubbiamente Barcellona.
Ciò è dovuto principalmente alla conformazione dei rilievi, presenti a ridosso della città e all'interno della stessa.
Uno dei più frequentati punti panoramici della città, grazie all'attrattiva che di per sé esercita sui turisti, è il Parc Guell, situato nella zona nord.
Lo splendido parco, che raccoglie un'infinità di testimonianze dell'opera dello straordinario architetto catalano Antoni Gaudì, permette infatti, dalla famosa terrazza contornata da panchine ondulate, di godere di una splendida visuale sulla città, direzione mare.

Vista dalla terrazza del Parc Guell

Salendo un pochino in altezza, la prospettiva si allarga. Così, dal monte Tibidabo, famoso per la presenza della cattedrale del Sagrat Cor e di un bel parco dei divertimenti, si può ammirare l'intera città di Barcellona e il suo litorale. Maestosa!

La chiesa del Sagrat Cor sul Tibidabo e la vista sulla città

Cambiando completamente prospettiva, dal sagrato del Palau Nacional sito in cima al Montjuic, la visuale spazia sulla città da nord a sud, lasciandosi il mare alle spalle. Una versione meno 'marittima' di Barcellona ma altrettanto suggestiva. Il Montjuic, che raccoglie molte delle strutture sportive che hanno ospitato le olimpiadi del 1992, offre molteplici punti panoramici, ed è raggiungibile, tra gli altri mezzi, dalla funicolare del Montjuic, ideale per godere di una vista sulla capitale catalana ad un passo dal cielo!

Palau Nacional sul Montjuic

Sono molti altri i punti panoramici che Barcellona offre, tra cui la piattaforma a 360° del Mirador de Colòn e l'originale tetto della Casa Milà.
Questi i miei preferiti, provare per credere... ovviamente in una splendida giornata di sole!

mercoledì 28 gennaio 2009

Ufff...

Non volevo arriavare a questo, ma date le incombenti scadenze per la consegna della tesi di laurea mi tocca sospendere temporaneamente l'aggiornamento del blog...
Che tristezza!

martedì 13 gennaio 2009

Facciamoci un viaggio: quale celebrità potrei essere?

Ieri ho trovato su un blog che seguo questa cosa carina... ti mostra a quale celbrità assomigli, diciamo con un'alta percentuale di... fallimento! Però mi sembrava carino!

Volevo metterlo su Mondodiclaudia ma blogger ha fatto un po' di confusione...

Pazienza, adesso è qua!


MyHeritage: Albero genealogico - Genealogia - Celebrità - Collage - Morph

domenica 11 gennaio 2009

Remembering...

...Paris! Oggi è così, è uno di quei giorni che ti svegli e ti senti altrove...
Oggi tocca a Parigi... questo sole quasi primaverile velato da bonbons di nuvole mi porta con la mente alla città dell'amore...
Sarà stato anche il pain au chocolat che ho mangiato a pranzo...


Pain au chocolat

Mi ha fatto pensare alle boulangeries della periferia parigina, dove i sobborghi diventano piccoli paesi e si respira l'atmosfera della provincia francese...
Durante l'ultimo viaggio a Parigi abbiamo soggiornato il un grazioso hotel, l'Hotel Wilson, situato in uno di questi paesi che data la contiguità con la grande metropoli sarebbe più adatto definire sobborgo... Asnières-sur-Seine.
Questi quartieri sono realmente dei piccoli mondi, ognuno con la sua macelleria, panetteria, edicola, la stazione. Ognuno con una vita ed un'identità propria che assomigliano ma vanno oltre a quella della grande capitale.
Ecco... oggi mi sento lì, così, seduta ad un caffé con il mio pain au chocolat in mano e la leggerezza nel cuore che solo una vacanza può regalarti.
Peccato che sia solo un sogno...
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Asnières-sur-Seine